domenica 3 maggio 2009

Dis...Gusto!


Tutti sappiamo come sia facile sparare sulla Croce Rossa... però è anche facile evitare di cadere nelle trappole studiate dai nuovi ristoratori aretini.
Mi spiego meglio. Ciò si può fare non solo leggendo le note che io scrivo, a mio rischio e pericolo, in questo blog, ma anche esaminando con attenzione i particolari dei ristoranti dove vorremmo andare a mangiare. I locali troppo friendly in genere nascondono sempre qualcosa. I ristoratori veri sono un po' ruvidi, schivi, non amano farsi notare troppo. Vi avrei voluto far conoscere Sostanza detto il Troia, ma ero piccolo io e lui era grande già tanti anni fa.
Una sera di primavera un po' piovigginosa siamo andati in quel locale nuovo in Piazza della Repubblica (sì, alla stazione FF.SS.), Gusto. Un nome che sembra tutto un programma.
Il locale è luminoso, accogliente, ben arredato, friendly ma, come diceva una mia amica d'infanzia, il bellino prima o poi finisce. Ci sediamo La Sbaffina ed io in un tavolo vicino alla cucina (a vista...!). Pare incredibile: perfettamente linda e pulita.
Ordiniamo un primo e un secondo io, un secondo lei... Il mio primo fatto con pasta scotta (ve lo giuro... ma come fanno due in cucina a fare scuocere la pasta con il ristorante quasi vuoto?), il secondo di mia moglie era così acetoso da risultare immangiabile.
Ma il massimo è stato il mio secondo: carino da vedere all'inizio, ma cosi dissonante nei sapori da rimanere quasi tutto nel piatto. Il conto: 50€. Mica male.
Sarò anche anziano, ma quando si diceva che si voleva morire dal gusto si intendeva un'altra cosa...

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