giovedì 26 marzo 2009

Molto rumore per nulla


"Si va a mangiare in quel ristorante davanti alla fontana in piazza?"
"Quale, La Curia?"
"Sì, quello!"
"Andiamo, ma..."
Più o meno fu questa la conversazione tra la Sbaffina e me, qualche tempo fa. Avrete capito che con quel "ma" volevo forse dire qualcosa ma... se un si va un si vede (sempre il Lupo!).
Tempo brutto, ma si sta lì di casa per cui che ci vuole?
Entriamo... caspita, penso, che cura. Non c'era nessuno, ma di questi periodi capita spesso, forse era presto. Ci sediamo, dopo aver scelto il tavolo, e comincia il rito. Sì perchè leggere un menù è come entrare in casa d'altri quando ti facevan vedere le stanze (ai miei tempi usava così).
Piatti con nomi altisonanti che se li scrivo mi ci vuole un giorno. Uno per tutti: Cosciotto di faraona in foglia di vite con salsa di uva passa. Però fa effetto! Sarebbe stato meglio se la foglia di vite non fosse stata di carta! Già, perché non doveva aggiungere sapore ma solo fare scena. Avete mai mangiato con un fazzolettino nel piatto? Più o meno. A onor del vero questa non si inzuppava, però l'idea...
I due primi: uno sciocco, uno salato (due cuochi?). I due secondi: uno duro (il mio, scaldato al microonde), l'altro con poca personalità. Il vino un pò passato (troppo tempo dalla vendemmia è trascorso!).
Il conto: 96€, onestamente un po' troppo per quello che si è mangiato. Ma la perla è quello che il personale di sala ha detto a un tavolo accanto al nostro (alla fine si sono aggiunti altri quattro commensali): "Abbiamo deciso di cambiare il menù ma, non avendo fatto in tempo, per oggi serviamo ancora quello vecchio". Sapete cosa significa? O giù che per oggi vi diamo gli avanzi...
Capite con chi si ha a che fare in questa città? ...Alòooooo...
Alle prossime,

Poldo

domenica 22 marzo 2009

Similare in similoro


È con estremo rammarico che mi accingo a scrivere queste note. Infatti, mai avrei voluto criticare uno dei ristoranti più famosi della città, e dico sul serio.
Forse avrete già capito che vi voglio raccontare di una sera che la Sbaffina ed io andammo alla Lancia d'Oro in Piazza Grande. Era una serata speciale per noi, un anniversario, e quindi avevamo deciso di farci un regalo: un'ottima cena con dell'ottimo vino e vai...
Siamo entrati fiduciosi, ben accolti in un ambiente caldo e ospitale pieno di ninnoli e fiori... delizioso! Scelte le pietanze e scelto il vino arrivano degli hors d'oeuvre, carini e buonissimi. Il vino da noi scelto era ottimo e veramente raro da reperire, a un prezzo leggermente superiore alla media ma servito in bicchieri di ottima finitura.
Allora, direte voi?
Non vi voglio dire che cosa abbiamo preso dopo né quanto abbiamo speso, perché la nota non riguarda il cosa o il quanto ma il perché. Perché rovinare un nome così altisonante con dei piatti sciatti, mal cucinati, presentati in modo concettuale ma senza qualità, fatti con prodotti vecchi (nel senso di troppo a lungo parcheggiati nei frigoriferi)? Ma il peggio è questo: perché quando ritornano indietro consumati a metà nessuno ti domanda se c'era qualcosa che non andava?
La ciliegina? Il dessert: 19 € per una fetta di ananas. A proposito, eravamo gli unici clienti e visto il risultato non mi stupisco... Però un incidente può accadere. Io spero che si accorgano di quello che sta succedendo, e che non si siedano su allori che oramai son fatti secchi.
Coraggio...

Poldo