sabato 31 gennaio 2009

Il cartoccio truffaldino


Se vi siete chiesti perché andiamo a cena fuori così spesso, sappiate che a due pensionati come noi, finito il tempo delle mele, rimane quello delle tagliatelle!
Una sera che eravamo stanchi, ma non tanto da non uscire, dissi: "Andiamo a mangiare qui vicino a casa. Perché non si va All'Osteria delle Poste? Così facciamo due passi..."
Entrammo tranquilli, c'erano poche persone. Non andiamo mai a mangiare nei fine settimana, troppa bolgia. Un ragazzo simpatico ci accoglie con un bel sorriso e ci fa accomodare in un tavolino vicino ad una TV (dev'essere un vizio!). Ordiniamo un antipasto delle Poste (indovinate chi?), e io mi faccio convincere dal cuoco (un tipetto tutto pepe) a provare lo spaghetto al cartoccio e il vino della casa.
Si mangia sempre poco da anziani ma ad Arezzo ti fan passare anche quella poca fame che hai!
Sorvolo sull'antipasto, è abbastanza comune che si metta insieme una serie di prodotti di qualità non eccelsa: il curioso è che spesso pare che il salame voglia mettere gli occhiali, ha sempre le orecchie! Ci vuol tanto ad affettarlo a richiesta?
Ma il protagonista di questa nota è il Cartoccio. Avete mai visto come diventa la stagnola cotta in forno? Opaca, tendente al marroncino. Mi arriva un stagnola da rotolo lucida come non mai, e all'interno un curioso spaghetto un po' scotto affogato nel liquido di una salsa di pomodoro poco tirata. È vero che i denti son balordi, ma lui non lo sa mica! Comunque andiamo avanti con un dolcetto (industriale).
Che volete, poco ci hanno dato e poco ci hanno chiesto... con 30 euro ce la siamo cavata.
Siamo usciti e ci siamo detti: "Almeno s'è fatto due passi!"
Alle prossime,

Poldo

Meglio guelfi!


Una sera che avevo litigato con la Sbaffina (che volete, dopo 48 anni di matrimonio ve le ritrovereste un po' rotte anche voi), andai a cena con due amici al ristorante in piazza Saione, lì dov'era la Coop... già, Il Ghibellino.
Eravamo in quattro, perché uno dei miei amici ha la badante, una ragazza coi super fiocchi, parola di Sbaffini. Bel locale, nuovo nuovo, con la sala per non fumatori, ma... con il maxi schermo! O allora, si va a mangiare o a guardare la TV?
Ordiniamo dopo un po' di cerimonie tra il gestore e uno dei mie amici: tagliatelle fatte con farina di castagne e porcini, la citta ordina l'antipasto (come la Sbaffina, solo con 40 anni di meno e qualcos'altro in più), io il coniglio in porchetta (ad Arezzo non lo fa nessuno o quasi), l'ultimo una tagliata.
Insomma, dopo tante bighe e tante beghe arriva una tagliatella riscaldata al microonde, un antipasto con crostini neri da ieri (fegato acido e amaro), la tagliata fatta con un pezzo di carne affettata come il prosciutto o poco più, e un coniglio tutto sommato buono (un colpo di fortuna o la mamma del cuoco era venuta ad aiutare il figlio ?)
I dolci facevano piangere, il vino della casa la casa non l'ha mai vista, ma il conto sì: 110 euro.
Sembra che sia una moda al giorno d'oggi prendere la gente per i fondelli... Meglio guelfi!
Alle prossime,

Poldo

mercoledì 28 gennaio 2009

Il salmone del golfo

Vi sarete resi conto di quanta cucina partenopea ci sia nella nostra città. Pare che i toscani non sappiano più cucinare, e visti i risultati finora descritti potrebbe anche essere vero. Però...
Una sera con una coppia di amici andai (sì, perché la Sbaffina stava poco bene) a mangiare al ristorante pizzeria Il Vesuvio in via Mecenate.
Già, proprio quello dove tout le monde dice che si mangi benissimo il pesce e la pizza. O state a sentire come andò quella volta.
Arrivammo verso le 20.30 un lunedì sera, e in effetti un po' di gente c'era, ma nessuno dei tanti camerieri presenti ci degnò di uno sguardo e quindi dopo una qualche indecisione ci sedemmo dove ci pareva a noi.
Passò del tempo e alla fine una graziosa cameriera straniera (dettaglio che sarà importante tra poco) ci porta i menù. Quella piattola della donna del mio amico non mangia niente ed ordinò ravioli burro e salvia, lui una impepata di cozze ed io, ghiotto come pochi, il fritto del golfo (non sono certo del nome, ma non è molto diverso di sicuro). Uno pensa a una paranza fantastica con tutti quei pesciolini che solo il mare di Napoli ti può donare...
Dopo 47 minuti...
I ravioli non erano ancora arrivati, l'impepata (ottima) era bell'e finita ma il fritto aveva creato un'incidente internazionale! Arriva un piatto grosso con tanto pesce, unto e bisunto e non solo: con due pezzi di salmone fritto in pastella con uovo!!!
Chiamai la cameriera e le chiesi da quanto tempo i salmoni si fossero trasferiti nel golfo di Napoli. Lei mi guarda un po' scocciata e dice: non so, sono straniera, le mando il titolare. Io scioccamente dissi "Lasci perdere" e ordinai una pizza con il salamino piccante. Voi sapete che la pizza napoletana è alta ed ha un parte esterna detta cornicione che sta ad indicare la qualità della lievitazione e anche la bravura di chi la stende? No? Adesso lo sapete.
Il bravo pizzaiolo, mentre faceva la mia pizza - distratto da una avvenente ragazza vicino al banco - la tenne troppo in forno e carbonizzò, letteralmente, il cornicione. Quando lo dissi alla cameriera lei rispose: guardi che tanto lo buttano via tutti!!!
I ravioli intanto erano arrivati freddi e senza scuse per il ritardo. Al momento del conto, fatto in piedi vicino all'uscita. feci presente al titolare quello che era successo in riferimento al salmone del golfo. Fece un sorrisino, mi guardò, mi tolse il fritto dal conto e arrivederci. Non ci sono più tornato! Andateci voi a farvi prendere per i fondelli. A proposito... 60 euro mica noccioline!

Poldo

lunedì 26 gennaio 2009

Maramao perché sei morto?


Da quando hanno modificato la legge sul tasso alcolemico si va a cena in taxi come fanno nei paesi civili, perché almeno non ci si deve preoccupare anche della patente.
Una sera si disse: andiamo AI TRE GATTI a Rigutino, che dicono si mangia bene (ma stesse zitta, la gente).
Entriamo: c'era la televisione e il cameriere. Eravamo solo noi e questo non ci dispiace mai, perchè uno pensa al cuoco e crede che ci tratterà meglio. Non è vero: meno fanno e meno vorrebbero fare!
Prendiamo l'antipasto perché la sig.ra Sbaffini dice che è il biglietto da visita del locale. Il cameriere, gentilissimo, ci propone (o propina, a scelta vostra) insalata di mare, che rimando indietro dicendo "La rimetta pure nel bombolo dal quale l'ha tolta", una serie di surgelati riscaldati al microonde, che si fa prima, un volauvent ripieno di salsiccia, surgelato prima poi scaldato (benedetta elettronica), salame con le orecchie (affettato da un po' troppo tempo), qualche sottolio da colica renale. Direte che sono prevenuto. No, l'esimio Sbaffini si è proprio rotto!
I primi piatti li abbiamo saltati perchè panna et similia vengono dal giurassico e non li voglio neanche vedere; l'unico secondo che ci attirava era salsiccia e fagioli. Speranzosi chiedamo al cameriere, sempre gentile a dire il vero, come sono fatte e lui onestamente ci dice che sono assemblate, le salsicce cotte alla griglia i fagioli come vogliamo noi, in bianco o all'uccelletto... "Tanto li fanno al momento". Divertito da tanta ingenuità accetto la sfida e attendo l'apertura del barattolo di fagioli con ansia. Una cosa va detta: la salsiccia era buona. I fagioli ve li faccio immaginare: apri il barattolo, scalda la passata, metti in padella e via!
Il vino non era della casa quindi buono il conto... 55 euro! Se ci sommiamo 50 euro di taxi anda e rianda si andava a cena alle Chiavi d'Oro. Ma perchè, visto che stanno lungo la via, questi Tre Gatti non li scaccia qualche macchina?
Alle prossime, e vi garantisco che c'è nè per tutti... Ovvio che i locali non citati non sono privi di pecche, però tra il piovere e il diluviare la differenza si sente.

Poldo

domenica 25 gennaio 2009

La fuga


Vi è mai capitato di andare al ristorante, ordinare 6 (sei) pietanze diverse chiedendo cortesemente di portarle a seguire, tecnicamente una dopo l'altra, per meglio assaggiare la cucina di questo locale mitico in Arezzo, e dopo averle ricevute tutte insieme... (sigh!) ed aver cominciato ad assaggiare in senso logico le portate alzarvi, non prima di aver telefonato a un altro ristorante per sentire se aveva un tavolo per quattro persone, chiedendo il conto con il cappotto in mano, pagare senza che il titolare chiedesse né perché né per come, e uscire ululando dal dispiacere?
Alla famiglia Sbaffini sì... il 14 gennaio 2009... 
Il locale? L'Agania!
La comanda era polpette (bruciate), polpette al sugo (le stesse con passata di pomodoro fredda), baccalà con ceci (al sugo!!?), salatissimi grifi (freddi), fungo al forno (una barugiola, come si chiama ad Arezzo la mazza di tamburo, secca e piccolina), gobbi rifatti con la solita passata delle polpette. Il conto: 70 euro con il vino della casa.
Vi pare normale che un ristorante celebrato dai miei concittadini possa trattare così 4 avventori in un freddo mercoledì invernale? A me no.
Ultima informazione: in sala non più di 15 persone già servite. Alò, ma se non hai più voglia di lavorare stattene a casa!!!
Alle prossime...

POLDO

sabato 24 gennaio 2009

Benvenuti!

Attivo questo blog per un solo motivo. Io credo - anzi, ne sono convinto - che Arezzo sia una delle città italiane dove si mangi peggio. Se non ne siete convinti seguitemi e ne leggerete delle belle. Un saluto a tutti quelli che credono che mangiare sia anche un piacere della vita, e non solo un'esigenza.

Poldo